Il duomo di Arezzo, ufficialmente cattedrale dei Santi Pietro e Donato, è il principale luogo di culto cattolico della città di Arezzo e cattedrale della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
Ubicata sulla sommità del colle dove sorge la città, è posta sul sito di una chiesa paleocristiana e, probabilmente, nel luogo dove anticamente sorgeva l’acropoli cittadina.
I lavori di costruzione cominciarono nel 1278, ma furono interrotti svariate volte nel corso degli anni; la facciata fu completata solo nel 1914.
Il duomo di Arezzo è ancora intitolato a San Donato e conserva sull’altare principale una pregevole arca marmorea trecentesca a lui dedicata dove è conservato il corpo del santo (la testa si conserva nel busto reliquario presso la chiesa di Santa Maria della Pieve di Arezzo).
La facciata costruita in arenaria tra il 1901 e il 1914, in sostituzione di quella precedente, rimasta incompiuta ricevette un aspetto neogotico datole dall’architetto Dante Viviani. Essa presenta una ricca decorazione scultorea che venne realizzata da Giuseppe Cassioli, Enrico Quattrini e dallo stesso Dante Viviani. In basso, si aprono i tre portali, ognuno dei quali è strombato e decorato da una lunetta scolpita a bassorilievo; solo il portale centrale presenta anche una ghimberga sormontata da tre statue, ciascuna con
proprio baldacchino: in alto Gesù redentore e in basso San Donato (a sinistra) e il beato Gregorio (a destra). In corrispondenza della navata centrale si apre anche un rosone circolare a opera di Guillaume de Marcillat, che lo realizzò nel 1518, e raffigura la Pentecoste.
Il campanile ha una storia singolare, infatti quello attuale è il quarto campanile costruito per questa cattedrale. Nel ‘500 fu dotato di un campanile a vela in corrispondenza della porta destra, abbattuto poi nel ‘600 perché il suono delle campane disturbava le adunanze del vicino Palazzo dei Priori, in seguito venne costruito un altro campanile a vela in corrispondenza della cappella absidale di sinistra, ma venne abbattuto a causa delle preoccupanti lesioni al muro di sostegno delle vetrate ideate da Guillaume de Marcillat; così si decise di costruire una torre campanaria distaccata dal duomo ma i lavori furono interrotti a causa di una falda acquifera sotterranea che andò a minare la stabilità della struttura. Solo a metà del 1800 cominciarono i lavori per la nuova torre campanaria in stile neogotico, voluta e finanziata dal Vescovo Mons. Fiascaini e progettata dall’ing. Luigi Mercanti.
I lavori si interruppero alla morte del Vescovo nel 1860 e la torre rimase ‘mozza’, fino al 1931, quando l’ing. Giuseppe Castelluccio ideo delle grandi finestre oculari e una cuspide di ben 21 metri riprendendo l’andamento verticale della fabbrica gotica del Duomo con l’intento di armonizzare la nuova costruzione con l’architettura preesistente. La torre campanaria fu finalmente conclusa nel 1937 e solo dopo fu unito alla cattedrale mediante la realizzazione degli appartamenti dei custodi del duomo.
All’interno la navata è illuminata dalle sette vetrate policrome del ciclo di Guillaume de Marcillat, realizzate nel Cinquecento.
Tra le varie opere presenti nella Cattedrale vi è l’affresco della Maddalena di Piero della Francesca, che decora la navata sinistra, opera realizzata tra il 1460 e il 1466, dipinta come se si stesse affacciando da un arco. Di rilievo anche le opere di Giorgio Vasari come il coro ligneo della cappella maggiore, del 1554, (è stato rimosso nel 2012 in occasione della realizzazione della nuova area presbiterale), e nella quarta campata della navata di sinistra, si trova una cantoria poggiante su mensole in pietra serena, realizzate dal Vasari che reimpiegò alcune sculture di Giovanni Pisano; al di sopra di essa, vi è l’antico organo a canne, costruito tra il 1534 e il 1536 da Luca di Bernardino da Cortona.