Il palazzo della Fraternita dei Laici è uno dei monumenti più importanti della città di Arezzo e si trova in Piazza Grande, di fianco al grande loggiato nella parte alta della piazza che porta il nome del suo progettista, Giorgio Vasari, illustre cittadino di Arezzo. La sua costruzione fu avviata nel 1375 e completata da Giorgio Vasari a metà del XVI secolo. Sul finire del XVIII secolo, il palazzo fu ristrutturato grazie al sostegno del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena.
La realizzazione dell’edificio ha avuto varie fasi di costruzione, partendo da quella gotica (1375-1377), una fase rinascimentale (1433-1460), rappresentata dalla lunetta del portale con la Madonna della Misericordia di Bernardo Rossellino (1435) e il coronamento della facciata realizzato su progetto di Giorgio Vasari nel 1552.
La Fraternita dei Laici è ancora oggi un’importante e benemerita istituzione laica aretina.
La progettazione e costruzione del palazzo della Fraternita fu affidata ai maestri fiorentini Baldino di Cino e Niccolò di Francesco.
Il 2 febbraio del 1546 la Fraternita chiese al Comune di Arezzo il dono di un’antica campana non utilizzata da tempo. L’idea era di far costruire un campanile sopra la loggetta realizzata da Giuliano e Algozzo da Settignano. I lavori furono diretti da Giorgio Vasari e si conclusero nel settembre del 1550.
Nel 1552 fu realizzato dal maestro orologiaio Felice di Salvatore da Fossato, l’orologio astronomico che, collegato alle tre campane, scandisce il tempo, ogni quarto d’ora e da cui si possono avere dati e informazioni astronomiche.
Al centro della facciata si apre un’enorme portale dalla forte strombatura sovrastato da una lunetta con una copia dell’affresco Cristo in pietà di Spinello Aretino. L’opera originale oggi si trova all’interno dello stesso Palazzo della Fraternita.
Sopra la lunetta si trova il gruppo scultoreo in pietra della Madonna della Misericordia con i santi Lorentino e Pergentino realizzato da Bernardo Rossellino. Probabilmente, per dipingere la pala per la Chiesa dei Santi Lorentino e Pergentino, ora custodita al Museo Nazionale d’arte medievale e moderna, Parri di Spinello (o Parri Spinelli), pittore e figlio di Spinello Aretino, s’ispirò proprio alla figura della Vergine del gruppo scultoreo di Rossellino.
Lo stesso gesto caratterizza la figura di Maria nel grande affresco della Madonna della Misericordia del 1448 di Parri di Spinello che si trova nella grande sala dell’Udienza al piano terra del palazzo della Fraternita.
Il potere secolare della Fraternita invoca di continuo la protezione della Vergine, e i personaggi importanti dell’epoca dovevano apparire sotto il suo manto protettivo, è facile riconoscere nei dipinti personaggi influenti, ricchi mercanti e benefattori.
La loggetta con la balaustra dal motivo ad anfora fu aggiunta nel 1460 da Giuliano e Algozzo da Settignano. La vela sommitale disegnata da Vasari, il quale diresse anche i lavori della sua costruzione, che ospita l’orologio e le tre campane, chiude la struttura della facciata del Palazzo di Fraternita. Dietro la vela campanaria c’è un terrazzo panoramico, accessibile ai visitatori del museo, che permette di ammirare i principali edifici del centro storico della città e spingere lo sguardo sulle colline e le vallate circostanti.
Nel 1786 divenne sede del Tribunale della città per molti anni, ma nel 2008 fu trasferito in un nuovo stabile fuori dalle mura, permettendo così alla Fraternita di tornare nella sede storica. Dal 2010 ospita il Museo e la sede della Fraternita, con il suo importante archivio storico.
Il palazzo offre sale per mostre temporanee, al primo piano è conservato l’Archivio storico della Fraternita dei Laici, che conserva la memoria della città, ed è sede della Casa della Musica di Arezzo (CAMU), un istituto di formazione e ricerca musicale che promuove anche attività concertistiche.
Il museo
Il percorso espositivo inizia con una serie di opere pittoriche per poi accedere alle sale dedicate alla mostra permanente i Tesori di Arezzo con numerosi gioielli, pezzi unici di artisti e grandi maestri del design.
Il museo conserva anche le circa 6000 opere della Collezione Bartolini, che sono esposte a rotazione. Sono tutte opere appartenute allo scultore aretino Ranieri Bartolini (1794-1856) e donate alla Fraternita dopo la sua morte. Si tratta di opere di artisti neoclassici con un’importante serie di disegni nel quale è conservato anche lo studio per la Allegoria della Hilaritas (1542) di Giorgio Vasari, realizzato come studio preparatorio per l’affresco della sala del Palazzo della Cancelleria a Roma, primo incarico affidato a Vasari.
All’interno del museo, vicino al dipinto Veduta di Piazza Grande (XVIII) attribuito a Donato Conti, è collocato un altro dipinto di grandi dimensioni che raffigura la Pianta del Condotto Vasariano di Arezzo e della Fonte di Piazza, un’opera realizzata dal cartografo Giovan Battista Girelli nel 1696. Ancora oggi, nella Piazza Grande, dietro l’abside della chiesa di Santa Maria della Pieve, è possibile vedere la fontana di piazza alimentata dall’antico acquedotto, anch’essa opera del Vasari.